Lo strano caso di Elisa Lam

Elisa Lam è il nome di una ragazza coinvolta in un caso di cronaca nera. Una vicenda controversa soprattutto dovuta all’aurea di mistero che si porta dietro da anni. Ha addirittura inspirato registi e sceneggiatori di Hollywood che ne hanno tratto una puntata per la serie tv “American Horror Story”. Molti elementi rimangono ancora inspiegabili e per quanto ne sappiamo le autorità continuano a brancolare nel buio. In sostanza, non è dato sapere cosa sia successo.

Cronologia degli eventi

Elisa Lam, è stata una giovane studentessa canadese dell’Università della Columbia. Figlia di immigrati cinesi, nel Gennaio del 2013, intraprese un viaggio turistico, nella California del Sud.

A Los Angeles, decise di pernottare al Cecil Hotel (attualmente chiamato “Stay of Main Motel”), economico albergo del quartiere di Skid Row (quartiere di Los Angeles famoso per essere tra i più degradati della città).

Dopo i primi tempi nei quali alloggiò in una camera condivisa, mostrò un comportamento stravagante, tanto da obbligare i gestori del hotel a darle una stanza singola. Pochi giorni dopo, Elisa scomparve. Nè alla reception, nè la famiglia, avevano avuto più notizie. Dopo qualche settimana, le pessime condizioni dell’acqua potabile, costrinsero un inserviente a recarsi sul tetto per un controllo alla cisterna. Qua avvenne la macabra scoperta. Santiago Lopez (questo il nome dell’inserviente) rinvenne immerso nella vasca il cadavere di Elisa Lam. Il corpo giaceva nel serbatoio, profondo molti metri.

Inizio delle indagini

Fu immediatamente allertata la polizia locale.
Molti elementi apparvero fin da subito strani. La polizia non riusciva a spiegare la dinamica degli eventi. Non era chiaro se si trattava di un omicidio o di un suicidio. Causa principale del decesso, l’annegamento nel serbatoio, ma il corpo non presentava segni di violenza. Non c’erano segni della presenza di altre persone. L’accesso al tetto era possibile solo attraverso tre scale anti-incendio; l’unica porta era chiusa a chiave e l’accesso vietato agli ospiti.

Venne rilasciata una dichiarazione ufficiale dal Dipartimento di Polizia di Los Angeles. Elisa sarebbe stata avvistata l’ultima volta il 31 Gennaio 2013, cinque giorni dopo essere arrivata in città. Vennero visionate le telecamere di video sorveglianza a circuito chiuso. Fu cosi’ che saltò fuori quello che è considerato l’elemento più anomalo.

Il Video

Tra i  video visionati, uno in particolare era contradditorio. Le immagini mostrate lasciavano basite le forze dell’ordine.

Nel video vediamo Elisa entrare nell’ascensore, premere diversi tasti e successivamente, interagire con qualcosa di invisibile. Le porte non si chiudono, Elisa entra ed esce, come indecisa. Si guarda intorno, gira la testa da una parte all’altra in modo frenetico, controlla continuamente come in preda al panico. Successivamente muove le mani come alla ricerca di una presenza invisibile. Nel video, oltre a Elisa non ci sono altre persone. Quello che si vede sembra il comportamento di una persona spaventata.

Il decesso è stato registrato come “annegamento accidentale”; in realtà la polizia non ha rilasciato dichiarazioni sulle circostanze della morte della Lam che rimangono sconosciute.

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a sinistra un’immagine di Elisa Lam e dei serbatoi di acqua dove è stato ritrovato il corpo – a destra uno schema di accesso alle cisterne

Ipotesi sulla morte

Tra le ipotesi degli inquirenti, il bizzarro comportamento è probabilmente dovuto ad uso di droghe o alcolici. Oppure la Lam era sotto l’effetto di allucinogeni. Ma l’autopsia ha escluso questa possibilità. Nel rapporto tossicologico non sono state trovate traccie di alcol o droghe. Il Coroner del Dipartimento dell’ LA County, ha ribadito che la causa della morte è stata accidentale, causata da annegamento. Ma l’accidentalità dell’evento è un’ipotesi che non collima. La cisterna non era facilmente accessibile, risulta difficile passare dalle scale antiincendio senza essere notati, il coperchio del serbatoio per essere aperto, necessitava di notevole forza. Come spiegato, si è ipotizzato ad un omicidio ma senza segni di violenza sul corpo anche questa ipotesi non regge. E comunque il famoso video, mette tutto in discussione.

Commenti

Quando il video ha iniziato a circolare sul web, in poco tempo è diventato virale. Social e forum avallano svariate teorie. Si va dalle ipotesi più plausibili (droghe, allucinazioni, esaurimento nervoso) a teorie che chimano in causa il sovrannaturale (possessione mentale, demoni, attività paranormali). Secondo alcuni, Elisa Lam potrebbe essere stata malata di tubercolosi dal momento che nei giorni coincidenti alla sua morte c’è stata un’epidemia che ha colpito migliaia di persone nella zona vicino al Cecil Hotel. Anche in questo caso comunque l’autopsia non ha rilevato tracce di bacilli nei polmoni.

Tra le ipotesi verosimili, si suppone che la ragazza fosse vittima di una grave forma di depressione. Dal suo blog personale ne emerge il quadro di una giovane brillante, femminista convinta, amante dell’arte e dell’architettura moderna; allo stesso tempo, dalla personalità labile, in crisi, con numerosi riferimenti al mal di vivere. Oltretutto sembra che la Lam soffrisse di disturbo bipolare, fattore che secondo i medici legali, ha contribuito alla morte. La sorella ha confessato al detective Wallace Tennelle, che Elisa era solita prendere farmaci per curare i suoi disturbi tra cui il Wellbutrin (un antidepressivo), il Lamotrigdine (un anticonvulsivante), il Quetiapine (un antiepilettico e uno stabilizzatore dell’umore). I medici legali hanno cercato tracce di farmaci, ma comuqne sia non è da ricondurre a questi la causa della morte.

Rimane il video e il suo comportamento insolito. Probabilmente, chiave di lettura dell’intera vicenda. Elisa entra in un primo momento nell’ascensore; poco dopo sembra disturbata da qualcosa. Per qualche ragione, la porta dell’ascensore non si chiude. La ragazza, forse in preda al panico, inizia a guardarsi attorno, esce, rientra, guarda a destra e sinistra, preme la pulsantiera quasi senza senso. Al minuto 01:57, muove le mani, a cercare una presenza nell’aria. Poi si allontana. Finalmente la porta si chiude e riprende a funzionare. Da quel momento, Elisa non si vedrà più. Qualcuno afferma di intravedere quello che sembra essere il piede di un’altra persona, forse l’assassino (inverosimile, sembra solo il piede di Elisa). Qualcuno pensa alla presenza di una persona armata che sappia dove è posizionata la telecamera. Forse l’ascensore è tenuto fermo al piano da qualcuno. Non si spiega perchè la Lam comincia a muovere le mani in quel modo.

Cecil Hotel - facciata
Facciata del Cecil Hotel; sulla destra si intravedeno le scale anti incendio per raggiungere il tetto.

La terribile storia del Cecil Hotel

Infine, raccontiamo quella che è l’agghiacciante storia del Cecil Hotel. Considerato da sempre tra i più squallidi alberghi di Los Angeles, si trascina appresso la “fama” di essere stato nel corso degli anni, l’impressionante teatro di una serie di omicidi che ha visto coinvolti alcuni dei più spietati serial killer degli Stati Uniti d’America. Nelle sue stanze, Richard Ramirez, soprannominato “The Night Stalker”, tra il 1984 e il 1985 ha ucciso più di 14 persone. Qualche anno dopo, nel 1991, per cinque settimane vi è stato residente il pericoloso austriaco Jack Unterweger che uccise tre prostitute nella sua camera. Ancora prima, la residenza è stato funestata da altri fatti di cronaca nera avvenuti al suo interno. Fra il 1950 e il 1960 vi sono stati diversi suicidi e nel 1964 è stata trovata morta nella sua stanza una donna anziana di nome Goldie Osgood, probabilmente uccisa da qualche ladro che la strangolò, la accoltellò e la violentò prima di derubarla. “LeggendeUrbane” si occuperà in futuro delle macabre storie che girano sul Cecil Hotel. Allo stato attuale si può solo menzionare quella che sembra essere una maledizione che grava sul posto.
Per la cronaca il caso di Elisa Lam è tuttora un caso irrisolto.

Di seguito il famoso Video dell’Ascensore (video tratto da “Il Fuoco di Prometeo”)